lunedì 15 marzo 2010

Award Winning Toscana Wedding Photography

Tradizionale o fotolibro

Quando la “velina” non è bionda (o mora)

Siamo nel 2010, la tecnologia è l’anima di ogni cosa. Qualsiasi oggetto, qualsiasi gesto, qualsiasi pensiero incroci il nostro cammino nella quotidiana routine, ha un cuore tecnologico. Il mio rasoio da barba, di una nota marca a cinque lame, ha un motorino che non ho capito bene cosa faccia alla mia pelle quando mi rade. In cucina ho una specie di zuppiera con un display. Mentre mi faccio la barba, mi prepara il pranzo facendo attenzione a non soffriggere e mantenere inalterate tutte le proprietà nutrienti degli alimenti, prendendosi cura della mia linea e del mio colesterolo. Ha un nomignolo che ricorda i bambini. Per usarlo bisogna essere uno chef ingegnere. Ho anche un aspirapolvere, il cui nome ricorda boschi fate e gnomi, che mentre aspira ionizza, deodora, spazzola e lucida. Il phon mi spruzza sui capelli particelle di non so cosa.
Adesso i libri non si leggono, si ascoltano con l’Ipod. La musica non si ascolta più, si guarda su Youtube.
La televisione non ha più il tubo catodico, altrimenti detto cannone (l’hanno tolto perchè ricordava troppo la guerra o le allegre serata tra amici). Adesso ha il plasma o i led che si prendono cura dei nostri occhi. Non hanno ancora inventato però un sistema efficace per eliminare i contenuti nocivi della televisione, spesso ben più dannosi dei raggi sparati dai buoni vecchi televisori.
Siamo immersi in questa macedonia tecnologica dove anche il fotografo non può sottrarsi dal convincere i propri clienti che non possono vivere senza un fotolibro pieno di effetti speciali stile Avatar. Senza la versione video dell’album con le foto che scorrono sulla musica di Titanic mentre gli sposi stanno in equilibrio sul Cinghialino delle Mura.
La fotografia ha un linguaggio, evoca emozioni. Non basta conoscere le parole o saper scrivere al computer per essere uno poeta. La tecnologia offre strumenti di supporto per realizzare le proprie idee, è solo un pennello non un pittore.
In questo senso non c’è differenza fra tradizionale o fotolibro, è soltanto una scelta estetica.
Vedo l’album come un qualcosa che unisce allo stimolo visivo anche quello tattile. Il piacere di sfiorare una carta pregiata, di scoprire la foto che viene dopo. L’attesa che aumenta i desiderio. ll fruscio delle pagine. Sono tutti elementi in grado di esaltare il contenuto emotivo delle immagini, non sostituirsi ad esso.
Credo che saper apprezzare queste cose, in un’epoca nella quale siamo abbagliati dagli effetti speciali (dalle cornici), significhi avere ancora una sensibilità verso i contenuti.
Essere all’avanguardia.
Per questo sorrido quando le coppie di futuri sposi timidamente mi dicono: “...sa noi siamo all’antica, ci piacerebbe uno di quegli album di una volta, quelli con la velina...”


Alessandro Baglioni

venerdì 12 marzo 2010

Album Tradizionali

 
Cliccando questa immagine è possibile vedere le fotografie degli album che uso per i matrimoni.

martedì 9 marzo 2010

Fabio e Cristina

5 settembre 2009
Location della cerimonia: Chiesa di San Giorgio, Montemerano
Location del servizio fotografico: Montemerano
Location del ricevimento: Sovana Hotel & Resort
Fotografo del matrimonio: Alessandro Baglioni

(cliccare sulle fotografie per ingrandire)

 
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lunedì 8 marzo 2010

Marco e Barbara

20 giugno 2009
Location della cerimonia: Chiesa di San Niccolò, Roccastrada
Location del servizio fotografico: parco privato
Location del ricevimento: Fattoria Nuova Pievanella, Paganico
Fotografo: Alessandro Baglioni

(clickare sulle fotografie per ingrandirle)


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